E’ il più raffinato vino bianco dell’Italia meridionale, non soltanto per i suoi delicati sentori di pera e spezie e le nobili note di nocciola tostata del suo sapore, ma anche per la sua intensità e complessità.
Il suo vitigno veniva chiamato Vitis apiana già dagli antichi Romani perchè particolarmente gradito alle api, e il Fiano è arrivato ai nostri giorni riscuotendo sempre grande considerazione.
La sua diffusione però rimane limitata alle regioni del sud Italia in quanto si tratta di una vite di bassa resa e perciò antieconomica.
Il suo territorio d’elezione rimane tuttavia quello di Avellino, Abellinum per i Romani: è sulle colline che circondano la capitale irpina e nei comuni della sua provincia che si estende il territorio della DOCG.
Ed è sulle colline più alte, fra i 400 e 600 metri di altitudine, che questo vino da il meglio di se grazie alle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte che enfatizzano i profumi.